...and then there were three

 


…e poi rimasero in tre

Finalmente disponibili per tutti le traduzioni italiane di Giovanni De Liso.
Il titolo dell’album è ripreso dal famoso romanzo di Agata Christie, Dieci Piccoli Indiani, il cui titolo originale è "And Then There Were Ten". Naturalmente i Genesis ironizzano sull’abbandono di Steve Hackett.

Un'attenta analisi su questo disco non può prescindere da considerazioni sui testi, quasi tutti brillanti e divertenti se non addirittura spirituali (tranne "Follow you"). Credo che leggendo attentamente i testi qui tradotti, lo si debba rivalutare tantissimo, se non altro per la vena lirica dei tre rimasti.

Giovanni De Liso

 
   
 

Fallito (Down and out)
di Collins/Banks/Rutherford ©1978

E’ bello essere qui! Come stai?
Prendi i miei bagagli, ragazzo! Dov’è la mia camera?
Devo mettermi al telefono, è il mio progetto,
Reggere sempre la pressione!

Non voglio menare il can per l’aia
Ma nessuno di noi sta diventando più inesperto.
C’è gente là fuori che potrebbe prendere il tuo posto.
Un’ottica più commerciale! Un volto più fresco!

Ho bisogno di una doccia, schiacciare un pisolino
Ci vedremo al bar, dobbiamo fare una chiacchierata.
Ci sono un sacco di cose incerte, un sacco di cose da dire.
E c’è qualcosa che devo dirti oggi.

Entrambi conoscevano la situazione
Non puoi continuare così all’infinito.
Perciò con sommo dispiacere ti dico ora
Che da questo momento in poi,
Andrai avanti da solo!

Io non parlo per perifrasi, ma vado diritto al sodo.
Se andrai piano, loro ti supereranno,
Se sarai grande, li vedrai cadere.
Io sono coerente, vado diritto al sodo
Ma mettimi alla porta, mostrami qualcuno che lo farà meglio.

Pago io da bere, sei mio ospite.
Fumi un sigaro? Prendi il migliore.
Non tenere nascoste le tue puntate, possiamo trovare un accordo
Ce l’hai già in tasca, come ti senti?

Perciò allegro, è finita, ora lo sai
Ma io agisco solo sotto comando.
E guardandoti da quassù
Devi affondare o nuotare, esci dall’edificio!

Io non parlo per perifrasi, ma vado diritto al sodo.
Se andrai piano, loro ti supereranno,
Se sarai grande, li vedrai cadere.
Io sono coerente, vado diritto al sodo
Ma mettimi alla porta, mostrami qualcuno che lo farà meglio.


Risacca (Undertow)
di Banks ©1978

Le tende sono tirate
Ora il fuoco riscalda la stanza.
Nel frattempo fuori
Il vento da nord est rinfresca l’aria
Verrà presto a nevicare là fuori.

E ci sono alcuni che
Infreddoliti si preparano ad una notte insonne.
Forse questa sarà la loro ultima battaglia.

Ma noi siamo al sicuro abbracciati l’uno all’altra
Tutte le preoccupazioni scompaiono quando guardo il tuo viso.

Meglio pensarci ancora un po’
O meglio non pensarci mai più
Se questo fosse l’ultimo giorno della tua vita, amico mio
Dimmi, cosa pensi che faresti?

Resisti al colpo che il destino ha assestato su di te,
Sfrutta al massimo tutto quello che ancora deve capitarti
Stenditi sul terreno e lascia che le lacrime sgorghino dal tuo viso,
Piangendo verso l’erba, gli alberi ed il cielo ed infine mettiti in ginocchio

Lasciami vivere ancora, fa’ che la vita mi voglia ancora
La primavera deve urtare ancora una volta contro lo scudo dell’inverno.
Lasciami provare ancora una volta le braccia dell’amore che mi circondano,
Che mi dicono che il pericolo è passato,
E che non ho bisogno di temere ancora una volta il colpo di vento gelido.

Risate, musica e profumi indugiano qui
E ovunque
Il vino scorre dal fiasco al bicchiere e poi alla bocca,
E ci calma dissipando i nostri dubbi

E presto sentiremo
Perché il fatto che io sia qui a fare una singola cosa
Accadrà sicuramente anche domani

Così i giorni diventano anni
E ancora non appare un domani

Meglio pensarci ancora un po’
O meglio non pensarci mai più
Se questo fosse l’ultimo giorno della tua vita, amico mio
Dimmi, cosa pensi che faresti?

Resisti al colpo che il destino ha assestato su di te,
Sfrutta al massimo tutto quello che ancora deve capitarti
Stenditi sul terreno e lascia che le lacrime sgorghino dal tuo viso,
Piangendo verso l’erba, gli alberi ed il cielo ed infine mettiti in ginocchio

Lasciami vivere ancora, fa’ che la vita mi voglia ancora
La primavera deve urtare ancora una volta contro lo scudo dell’inverno.
Lasciami provare ancora una volta le braccia dell’amore che mi circondano,
Che mi dicono che il pericolo è passato,
E che non ho bisogno di temere ancora una volta il colpo di vento gelido.


Ballata di Big (Ballad of Big)
di Collins/Banks/Rutherford ©1978

Big Jim Cooley suscitava rispetto, qualunque cosa volesse poteva ottenerla.
Il distintivo sul suo panciotto brillava nel sole.
Non è una bugia, Big Jim era temuto da tutti.

Una sera nel saloon Big fece una scommessa
Con un fattore il cui nome ho dimenticato.
Voleva che guidasse un gregge per tutta la pianura,
Chiamò Jim “codardo”, non dovrà farlo mai più.
Era matto!

Gettò il suo distintivo per terra ed uscì fuori,
Doveva provarci, non aveva dubbi.

“Dev’essere matto, dev’essere matto!”
La gente gli augurò buona fortuna.
“Al diavolo, non ne ho bisogno!”, rise, montò sul suo cavallo e andò via.

Lungo il sentiero, Jim ed il suo gruppo di cinque persone
Fecero del loro meglio per mantenere il bestiame in vita
Il tempo era brutto ma gli uomini erano tenaci
Anche se non credo che Jim ritenterà mai questo viaggio di nuovo.

I suoi cavalli erano irascibili, avvertendo il pericolo davanti a loro
Ma i problemi iniziarono quando gli uomini erano a letto
Un urlare ed un mostrare i coltelli,
Big Jim ed i suoi uomini furono assaliti da una tribù di Indiani

Aveva paura, Big Jim aveva paura
Da vivo lo chiamavano fortunato, ma non lo fu quel giorno
Perché morì come tutti i bravi cowboys in battaglia accanto ai suoi uomini

Big Jim è ancora all’opera
Per lui la scommessa è ancora valida
Alcuni dicono che cavalca là, imprecando ancora
Alcuni dicono di averlo visto


Bloccato dalla neve (Snowbound)
di Rutherford ©1978

Stendi il tuo corpo sulla neve di mezzanotte.
Senti il freddo dell’inverno nei tuoi capelli.
Qui in un mondo tutto tuo
In una sagoma che è cresciuta
Per la gioia dei bambini
Che sono arrivati di notte

Eccoli venuti per fare i loro giochi magici
Nomi intagliati sulla tua mano gelata
Qui in un mondo tutto tuo
Come uno che dorme i cui occhi
Vedono il dolore con stupore
Quando il tuo grido viene soffocato
Non lo sapranno mai

Hey, c’è un pupazzo di neve
Hey, hey, che pupazzo di neve
Prega per il pupazzo di neve
Ooh, ooh, che pupazzo di neve
Dicono che un anno nevoso è un buon anno
Pieno dell’amore di tutti quelli che se ne stanno così nascosti

Volti sorridenti fanno strazio del tuo corpo
Coperto di un rosso che solo noi possiamo vedere
Qui in una palla che hanno fatto
Dalla neve che era a terra
La vedi che viene lanciata via
Con occhi eccitati verso il cielo
Non lo sapranno mai

Hey, c’è un pupazzo di neve
Hey, hey, che pupazzo di neve
Prega per il pupazzo di neve
Ooh, ooh, che pupazzo di neve
Dicono che un anno nevoso è un buon anno
Pieno dell’amore di tutti quelli che se ne stanno così nascosti

Hey, là c’è il pupazzo di neve
Hey, guarda là che pupazzo di neve
Hey, là se ne sta il pupazzo di neve
Hey era un pupazzo di neve
Dicono che un anno nevoso è un buon anno
Pieno dell’amore di tutti quelli che se ne stanno così nascosti


Fune che brucia (Burning rope)
di Banks ©1978

Il sole che scalda, la pioggia rinfrescante,
Il fiocco di neve che vaga grazie ad un alito di brezza
Il fulmine che schiarisce il cielo per te
Eppure sembra che solo le aquile lo possano attraversare
Le parole d’amore, le urla di odio
E l’uomo sulla luna che ti ha sedotto
E poi abbandonato

Ti sei arrampicato su una fune che brucia per sfuggire alla ressa di sotto
Ma hai spento le fiamme perché gli altri non potessero seguirti
Per essere fuori dalla portata di tutti quelli che non ti vogliono bene.

Devi aprire una via nuova, sconosciuta, da solo
Ma ricorda
Non vivere oggi per domani come se tu fossi immortale
Gli unici che sopravvivono in questo nostro mondo sono
Il sole che scalda, la pioggia rinfrescante,
Il fiocco di neve che vaga grazie ad un alito di brezza
Il fulmine che schiarisce il cielo per te
Eppure sembra che solo le aquile lo possano attraversare
Le parole d’amore, le urla di odio
E l’uomo sulla luna che ti ha sedotto
E poi abbandonato

Ora che sei vecchio e disilluso almeno hai capito
Che tutto quello che hai compiuto qui presto si trasformerà in polvere.
Sogni di un futuro dopo la vita, forse sarà così, non lo so
Ma non potrai portarti quello che lasci alle spalle
Sarai completamente solo
Perciò ricorda
Non vivere oggi per domani come se tu fossi immortale
Gli unici che sopravvivono in questo nostro mondo sono
Il sole che scalda, la pioggia rinfrescante,
Il fiocco di neve che vaga grazie ad un alito di brezza
Il fulmine che schiarisce il cielo per te
Eppure sembra che solo le aquile lo possano attraversare
Le parole d’amore, le urla di odio
E l’uomo sulla luna


Giù nel filone Madre (Deep in the Motherload)
di Rutherford ©1978

Togliti dai piedi, grassone. Hai del lavoro da fare.
Vai a riempire le tue mani finché non brilleranno
Devi uscire finché c’è l’oro nell’aria
Viene giù come acqua dalle colline

Vai ad ovest, giovanotto
Guadagna un dollaro al giorno come ha detto la tua famiglia
Stai passando i tuoi giorni nella notte
La testa del binario sta scomparendo alla vista
Vai ad ovest, giovanotto, come ha detto la tua famiglia

Tutto attorno vagoni
Tutto attorno sentieri polverosi
Diciassette anni, non un giorno in più
Come bambini allo stato brado
Il latte di tua madre ancora bagna la tua faccia
E nessuno prega per un tuo ritorno a casa sicuro
Là oltre il deserto
Attraverso le montagne vicino al lago
Servi che lasciano la casa del loro padrone
Stanno camminando per tutto il tragitto
I campi d’oro che ti allettavano
Sono ormai intristiti dagli anni

Vai ad ovest, giovanotto
Se tu avessi saputo allora quello che sai oggi
Saresti ritornato da dove sei partito, un uomo più felice
Ed avresti lasciato tutta la gloria a quelli che sono rimasti
Vai ad ovest, giovanotto
Vai ad ovest, giovanotto, come ha detto la tua famiglia


Molti, troppi (Many too many)
di Banks ©1978

Molti, troppi sono stati dove sto io ora
E molti di più ce ne staranno
Ma credo che quello che trovo strano è il modo in cui mi hai montato
E poi buttato giù di nuovo

La parte era divertente ma ora è finita
Perché non riesco a lasciare il palcoscenico?
Forse è perché tu mi hai saldamente incatenato
E poi hai gettato via la chiave

Oh mamma,
Ti prego, trova la chiave
Oh dolce mamma,
Ti prego, lasciami andare via libero
Pensavo di essere fortunato
Pensavo di avercela fatta
Come ho potuto essere così cieco?

Mi hai detto addio in un angolo
Che pensavo portasse sulla retta via
Mi hai messo saldamente su un percorso semplice e tranquillo
E poi hai rimosso la strada

Oh mamma,
Ti prego aiutami a trovare la strada
Oh dolce mamma,
Ti prego guidami nel prossimo giorno
Pensavo di essere fortunato
Pensavo di avercela fatta
Come ho potuto essere così cieco?


Scene da un sogno notturno
(Scenes from a night's dream)
di Collins/Banks ©1978

Little Nemo uscì dal letto strofinandosi gli occhi
Sforzandosi di rimettere insieme i pezzi di un sogno interrotto
Le sue visioni sono realistiche e piene di immaginazione
E’ strano pensare che provengono da una testa così piccola

Draghi che sputano fuoco, ma amichevoli
Funghi alti come case
Ninfe giganti e folletti che giocano,
Scene da un sogno notturno, povero Little Nemo!

Mangiare tutto quel cibo poco prima di andare a dormire
Sembra che gli faccia avere sempre quegli incubi

Ha aiutato il giovane Washington nel giardino
Ad abbattere l’albero di ciliegie
Ma tutti noi sappiamo che questa non è storia
Scene da un sogno notturno, povero Little Nemo!

“Nemo, esci dal letto!”
“Non raccontare storie, non le voglio sentire!”
“Alzati dormiglione, ti stiamo aspettando per uscire!”

Una volta andò al “Carnevale delle Nazioni”
Danzò con la principessa per tutta la notte

Si ritrovarono su una piattaforma mobile,
Dieci tonnellate di peso su di loro
A chiedere udienza al Re Morfeo
Scene da un sogno notturno, povero Little Nemo!

“Nemo, esci dal letto!”
“Non raccontare storie, non le voglio sentire!”
“Alzati dormiglione, ti stiamo aspettando per uscire!”


Dì che è tutto OK, Joe
(Say it's all right, Joe)
di Rutherford ©1978

Dì che è tutto ok, Joe
Ho bisogno di un altro drink
Per soffiare sul bicchiere per vedere se sono vivo

Suonami una canzone, Joe
Per riempire le ore fino al mattino
Poi non ti seccherò più
Ooh, mi costruirò una torre
Senza né entrata né uscita
Così che i miei amici possano visitarmi
Di tanto in tanto

Dì che è tutto ok, Joe
Ho bisogno di rassicurazioni
Non si sa mai quello che si può incontrare di notte
Ooh, sono solo un’ape indaffarata, ancora all’opera nel mio alveare
Che cerca un altro mondo
Per sognare i miei sogni

C’erano re che ridevano sotto la pioggia
E mi dicevano che avrei guidato la parata
Tutti i colori stavano cambiando, il cielo era in rovina
Le luci stanno tutte brillando su di me e su di te
Continuate a brillare…

Oh dì che è tutto ok, Joe
La notte sarà presto finita
E niente e nessuno lo saprà mai

Apri i miei occhi, Joe
Mi piacerebbe vedere l’alba
L’orologio sul muro dice che è tempo di andarsene
Non si vede mai la stessa faccia due volte
Non si rifà mai la stessa strada
Quel poco di amore che ho conosciuto
Lo tengo per me

Se c’è un fuoco è addormentato nel mio letto
Devo lasciarlo bruciare finché non si spegnerà da solo
Afferra quello che puoi, non starò qui a lungo
O tornerò presto o mai più
Continua a brillare…


La fanciulla mente (The lady lies)
di Banks ©1978

L’uomo si affretta al chiar di luna
Avendo sentito un grido a valle
Crede che si tratti di un guerriero
Perciò sguaina la spada e va
Dalla bocca del mostro
Salva la bionda fanciulla
Ma noi sappiamo che lei è un demone
Venuta per adescarlo verso il covo del demonio
Attraverso un incessante fogliame ed alberi alti
La porta in una casa nella radura
Un posto che nella sua paura lei chiama la propria dimora

“Vieni con me, ho bisogno di te,
Ho paura del buio e vivo tutta sola
Ti darò vino ed anche del cibo
E qualcosa di speciale dopo se ti va”

E sebbene il suo corpo gli comandasse
Di entrare con lei
C’era qualcosa nelle sue maniere
Che la sua mente non poteva ignorare

Inoltre si mormorava
In tutto il regno
Di stare attenti ad una villetta
In una radura nella foresta

Chissà che razza di magia avviene nel suo mondo?
Perciò la ringrazia gentilmente preparandosi a proseguire per la sua strada

“Vieni con me, ho bisogno di te,
Ho paura del buio e vivo tutta sola
Ti darò vino ed anche del cibo
E qualcosa di speciale dopo se ti va

Vieni al mio giardino,
Assaggia i frutti e le spezie dell’amore
Non puoi resistermi
Sono la ragazza dei tuoi sogni”
E’ così felice, potresti farcela
Avevamo preparato tutto
E’ così felice, lo hai visto pronto a farti visita

Alcuni uomini non ascoltano mai
Ed altri non imparano mai
Ma il motivo per cui quest’uomo ha fatto quel che ha fatto
Solo lui lo saprà mai

Sapeva che stava camminando
In una trappola d’attesa
Chiaramente preparata per lui
Con un’esca così riccamente confezionata

Così entrò per prendersi quello che aveva trovato
E mai più riuscì a scappare da loro,
Perché chi riesce mai a scappare da quello che desidera?

“Vieni con me, ho bisogno di te,
Ho paura del buio e vivo tutta sola
Ti darò vino ed anche del cibo
E qualcosa di speciale dopo se ti va”


Seguo Te, Segui Me (Follow You Follow Me)
di Rutherford/Collins/Banks ©1978

Stai con me,
Spero che sarai sempre il mio amore
Sempre qui accanto a me se mai avessi bisogno
Oh mio amore

Nelle tue braccia
Mi sento così sicuro
Ogni giorno è un bellissimo giorno da passare
Da solo con te

Io seguirò te, tu seguirei me
Per tutti i giorni e le notti che sappiamo ci saranno
Io starò con te, tu starai con me
Un’unica lacrima in ogni anno che passa

Con il buio
Ora vedo molto chiaramente
Tutte le mie paure si stanno lentamente allontanando da me
Svaniscono

Posso dire che
La notte è lunga ma tu sei qui
Vicina sebbene io sia migliore per il sorriso che mi dai
Mentre io vivo

Io seguirò te, tu seguirei me
Per tutti i giorni e le notti che sappiamo ci saranno
Io starò con te, tu starai con me
Un’unica lacrima in ogni anno che passa ci sarà