Genesis Reunion





 

 

Londra, Mayfair Hotel 7/11/2006
Conferenza stampa
(visibile in webcast)


- Grazie a Christian Gerhardts per le foto. La trascrizione inglese è disponibile qui.


- Traduzione di Massimo Satta


A breve verranno realizzate le versioni in audio 5.1 degli album dei Genesis


 



 

Il Mayfair hotel di Londra ha ospitato la conferenza stampa trasmessa in webcast il 7 Novembre 2006.
I Genesis (Tony Banks, Phil Collins e Mike Rutherford) si sono esposti alle domande e alle foto dei giornalisti. Erano presenti anche i rappresentanti dei tre più grandi fanclub: Mario Giammetti di DUSK, Alan Hewitt e Stuart Barnes di THE WAITING ROOM (Inghilterra) e Christian Gerhardts di IT (Germania).


David Baddiell:
Grazie mille, signore e signori – buon pomeriggio a tutti e buon pomeriggio anche a quelle migliaia – chi lo sa – milioni che si sono collegati con il live-webcast sul sito genesis-news.com. Forse potrei iniziare spiegando perché sono qui. Lasciate che vi riporti indietro al 1977. Un tempo duro a Londra, il tempo degli skinheads e del punk rock, un anno in cui fui picchiato due volte sulle strade di Londra, una volta per essere ebreo e un'altra per essere Pakistano – storia vera - Cercai di spiegare al tizio che mi stava picchiando per essere Pakistano che ero ebreo ma la cosa fece poca differenza. Comunque, come molti 14enni facevo del mio meglio per provare che ero figo e non qualcuno da prendere a botte e quindi che mi piaceva il punk rock, perciò mi tinsi i capelli, stracciai tutte le mie t-shirts e poi il mio amico Richard Gerald mi suonò Blood On The Rooftops dall’album Wind And Wuthering ed io pensai semplicemente – questa è una delle canzoni più belle che abbia mai sentito. E comprai l’album, A Trick Of The Tail, poi tutti gli album precedenti, e in un modo tragicomico divenni un gran fan dei Genesis proprio nel momento in cui erano probabilmente meno alla moda. Voglio dire, provate ad aver successo con le ragazze nel 1977 suonando loro Supper's Ready da Foxtrot! Voglio dire, prima di “a flower” erano già uscite dalla porta. Quindi ce l’ho nel sangue l’amore per questa band. Ho visto la Genesis tribute band The Musical Box due volte, due volte – e ho pianto mentre li guardavo, sono così scarsi – quindi, la verità: sono ancora un fan, loro sono ancora fuori moda – ma chi se ne frega. Sono un gruppo che nel corso di 30 anni ha creato alcune delle canzoni più belle nella storia della musica popolare, quindi ricordiamoci di quanto bravi siano.

>> Presentazione video Genesis <<

Okay, ed ora benvenuto al promoter del tour europeo John Giddings che ci dirà esattamente dove i Genesis suoneranno nel tour Turn It On Again .

John Giddings: Ciao – Sono cresciuto con la musica dei Genesis, sono stato uno dei milioni che compravano i loro dischi il giorno in cui uscivano, li ho portati a casa nella mia camera e ho imparato ogni parola di ogni canzone. Insieme ai Pink Floyd, hanno saputo creare una profondità e un’emozione che andava oltre al singolo di tre minuti. Li vidi al Culham College, a Hemel Hampstead, credo che il gruppo di supporto fossero i Medicine Head, li promossi all’ Università nel tour di Foxtrot, li vidi 5 o 6 serate al Wembley Stadium, poi a Knebworth – e adesso, 15 anni dopo, sono veramente contento ed orgoglioso di annunciare che inizieranno un tour europeo a Helsinki l’11 di giugno, poi andranno in Danimarca, Germania, Svizzera, Austria, Ungheria, Polonia, suoneranno il loro primo spettacolo di sempre a Monaco nello stadio e finiranno il tour davanti al Colosseo a Roma davanti a 300.000 persone – uno spettacolo ad ingresso libero. Suoneranno a Twickenham in Inghilterra e a Manchester per i fan del Nord. Sarà un tour fantastico - Turn It On Again, grazie tante. A te, David.

David Baddiell: Grazie, John. Okay, ora per favore date il benvenuto all’attrazione principale, Mike Rutherford, Tony Banks e Phil Collins – Signore e signori - Genesis!

Q: Ciao ragazzi, tutto bene?

Mike: Oh mamma...

Q: Ragazzi, perchè avete aspettato 15 anni per questa reunion? Cosa avete fatto?

Phil: Perchè avete aspettato 15 anni? Semplicemente pensavamo che adesso fosse il momento giusto per provarci, in realtà.

Q: Come si è realizzata la cosa? Quando avete iniziato a parlarne?

Phil: Beh, credo di essermene andato nel ‘94 e ho fatto qualcosa per conto mio. I Genesis hanno continuato e sapete, continuavo a sentire loro brani a casa, mi mancava un po’ il cameratismo, sapete... Comunque stavo facendo un tour solista quando uscì il primo boxset con il periodo di Peter Gabriel e mi ricordo di aver pensato che a un certo punto qualcuno ci avrebbe chiesto di far qualcosa, ma non lo fece nessuno. Andò così, e io ne parlavo, poi uscì il secondo boxset e pensai che qualcuno ce l’avrebbe richiesto e, ancora, nessuno lo fece. Intanto abbiamo continuato a vederci moltissime volte da quando ho lasciato il gruppo e ogni volta l’argomento capita nelle conversazioni e a volte abbiamo lasciato perdere e stavolta abbiamo deciso che questo periodo era il migliore per fare finalmente qualcosa.

Q: Penso che questa sia una delle cose interessanti dei Genesis - voglio dire la storia della musica rock è segnata da band i cui componenti si odiano tutti tra loro, ma voi no, vero? Quindi sembrano esserci pochi rancori. Tutto sembra tranquillo, amichevole, nonostante il fatto che di anno in anno qualcuno se ne è andato.

Mike: Sì – non posso immaginare di andare in tour con persone che non mi piacciono e ci siamo divertiti alla grande registrando e scrivendo canzoni e facendo concerti.

Q: Abbiamo visto filmati delle prove – Come sono andate le prove, vi ricordate le canzoni?

Tony: Sì, ce le ricordavamo.

Phil: avete chiesto alla persona sbagliata…

Tony: … ma ci chiedevamo se le sapessimo ancora suonare. Alcune cose dovevano essere verificate, far muovere le dita delle mani, mettere il batterista alla velocità giusta, cose così. Ma dopo pochi giorni noi …. Le canzoni sono talmente parte delle nostre vite che ricordiamo ancora tutto e negli spettacoli faremo canzoni che risalgono al 1973 , quindi, dopo un po’ di esercizio della memoria trovi che le tue mani tornano esattamente nella posizione in cui erano allora.

Q: Quindi è un grande tour Europeo. Pensate di andare in tour negli Stati Uniti l’anno prossimo?

Phil: Sì, ci sono progetti di fare una selezione di spettacoli piuttosto che un tour – che è il modo in cui mi piace guardarli. Io ho smesso di fare concerti , quindi non lo vedo come un tour ma come una selezione di spettacoli che faremo in tutta Europa e poi un’altra serie di spettacoli nel Nord America – e ce ne sono solo 20 in Europa e 20 in America, non sembra un tour, sembra più una serie di spettacoli. Devo dirlo diversamente? Spettacoli self-service.

Q: Amate il rugby , suonate a Twickenham, vero? Vi piace più il rugby o il calcio? Perchè il giorno dopo suonate all’Old Trafford. Cosa proverete a suonare in uno stadio così?

Mike: Penso che le cose andranno bene – nessuno è troppo lontano dal palco – voglio dire pensate al vecchio stadio di Wembley con le persone in fondo al campo….

Phil: Quand’ero a scuola correvo allo stadio di Twickenham – Vivevo a Hounslow e andavo a scuola a un tiro di schioppo da Twickenham, dove ho perso molte gare.

Q: Mi è stato detto di chiedervelo, quindi non offendetevi, ma avete il numero di telefono di Peter Gabriel, gli avete chiesto di unirsi a voi?

Tony: Sì, l’ho fatto. Beh, quando abbiamo iniziato a parlarne l’idea originale era di fare The Lamb Lies Down On Broadway con Peter e Steve, ne parlammo spesso e quando finalmente facemmo un meeting pensai che sarebbe stato il giorno dove avremmo detto "sì facciamolo adesso" Peter disse “questo è un meeting dove parliamo di cose che faremo in futuro”. E a quel punto pensammo che le cose sarebbero state lontane nel tempo - 2, 3, 4 5 - 10 anni - nella tabella di marcia di Peter 25 anni. Quindi pensammo in quel momento – eravamo ancora nella stessa stanza - perchè non facciamo questo tour, noi tre con Chester e Daryl alla batteria e alla chitarra – ed ecco perché siamo qui.

Q: Ma pensate che ci sia la possibilità in futuro di fare qualcosa con Peter?

Mike: L’idea di suonare The Lamb è piuttosto divertente e stimolante, voglio dire Peter pubblicherà un album l’anno prossimo e potrebbe essere in tour nel nostro stesso periodo.

Phil: Beh, a volte si sente dire che l’idea gli piace, a volte no. Penso che lui sia molto più sensibile all’idea di cosa questo significhi che noi, sai. Questa è solo musica, mettersi assieme e suonare alcune canzoni. Penso che certamente dal mio punto di vista ho fatto tutto il possibile e questa cosa credo che sarà molto divertente da fare, mentre invece Peter da quando ha lasciato il gruppo si è occupato più che altro delle sue cose, anche se molte cose hanno avuto a che vedere con la musica. Penso che sia un po’ troppo cauto sul tornare a fare qualcosa che, fondamentalmente, è solo divertimento.

Q: Quindi, potete darci indicazioni sulla set list? Mi piacerebbe che faceste una canzone chiamata More Fool Me da Selling England By The Pound, che cantasti tu, l’amo davvero e sei solo tu e una chitarra acustica. La farete?

Phil: No. Ma se vieni , sono sicuro che Mike ti accompagnerà. Abbiamo iniziato a provare delle cose. Abbiamo fatto già due settimane di prove, il che è in realtà una prosecuzione della cosa che avevamo in programma con Peter perchè… Dovevamo fare The Lamb, stavamo parlando di suonare The Lamb Lies Down e avendo visto i The Musical Box, in realtà me n’ero dimenticato la maggior parte e mi sentivo terrorizzato all’idea di doverlo suonare. E penso che tutti e due si siano sentiti…

Q: E’ davvero difficile suonarlo?

Phil: Sì. La persona che eri 32 anni fa suonava in modo diverso da adesso. Tutti siamo così, sai. Ma queste due settimane che abbiamo fatto a New York principalmente servivano a mettere il piede nell’acqua per cercare di suonare quelle cose e tutto è finito con quello che è successo. Quindi abbiamo usato il tempo per suonare quelle canzoni che potremmo fare.

Q: Quindi c’è una vasta selezione di cose che come hai detto, Mike, risalgono fino al 1973, fino all’ultimo album che avete pubblicato?

Mike: Sì, abbiamo provato troppe cose, come al solito, ma suoneremo ancora con Daryl [Stuermer] e Chester [Thompson] . Facciamo una certa quantità del materiale strumentale più lungo e i duetti alla batteria che un po’ mi mancavano, sai. Quel suono che riesci a ottenere quando hai due batteristi…

Q: Io ho finito le domande, ma voi [rivolgendosi alla stampa] volete probabilmente farne delle altre. Ora vado, ma penso che Claire verrà con un microfono per le domande dell’audience.

Q: Vorrei sapere se negli anni trascorsi le dinamiche tra voi sono cambiate. Come ci si sente ad essere ancora insieme e se suonerete anche nuovo materiale?

Tony: La cosa buffa è che quando si torna assieme è come se non ci si fosse mai separati, in verità. Si ritorna a comportarsi nello stesso modo. Questa è almeno la metà della cosa positiva, il ritorno al passato. E’ lo stesso con i vecchi amici, gli amici della scuola – potreste incontrarvi anche 20 anni dopo ed è buffo come la cosa avvenga rapidamente. Quindi non penso che da quel punto di vista le dinamiche siano cambiate. Per rispondere alla seconda parte della tua domanda, al momento non ci sono piani di fare nulla di nuovo.

Phil: Ci vediamo abbastanza spesso, sai, per vari motive, come quando sono usciti i box sets. Ci sono state feste di compleanno, matrimoni, ogni genere di cosa. Ci vediamo spesso, non è che stiamo troppo senza vederci. Non suoniamo, beh, a dire la verità abbiamo suonato assieme il mio 50° compleanno e al mio matrimonio. Ma ci vediamo regolarmente. Abbiamo suonato al matrimonio di Peter, vero? Dunque non è così speciale tornare assieme, semplicemente è come se non avessimo lavorato nello stesso ufficio.

Q Suonate otto concerti in Germania, più di ogni altro paese. C’è un motivo? Amate la Germania o…?

Phil: [ride] Sapevo che ce l’avrebbero chiesto. La Germania è un grande paese, e per cercare di arrivare da A a C dobbiamo passare da B. Per una serie di motivi suoniamo in posti che, storicamente, sono stati importanti per noi e in posti dove non abbiamo mai suonato prima. Cerchiamo di trovare un equilibrio, in realtà.

Tony: La Germania attrae persone dai paesi confinanti, in realtà. Non andiamo in Danimarca, non andiamo in molti altri posti. E’ una sorta di punto centrale al quale le persone possono fare riferimento. E sarebbe giusto dire che, di tutti i paesi, forse la Germania è quello che ci vuole vedere più di tutti. Ecco perché trascorreremo un po’ più tempo laggiù. 

Q Phil, hai parlato della perdita di udito che hai sofferto nel tuo orecchio sinistro. Che genere di consigli medici hai avuto circa l’andare in tour? Suonerai la batteria ogni serata del tour? Riuscirai a proteggere il tuo udito in questo tour?

Phil: Oh, non voglio proteggermi. [ride] Il mio udito non è nè migliorato nè peggiorato da quando questa cosa successe 6 anni fa. A un certo punto mi consigliarono di non fare più show dal vivo – perchè rischiare di rovinare anche l’altro? Ma non è stata colpa della musica, è stata un’infezione virale che sarebbe potuta capitare a chiunque e purtroppo è successa a me. Ho fatto il mio ultimo tour perchè mi sono reso conto che non avrei sofferto, che avrei potuto suonare senza che la cosa mi avesse creato problemi. Quindi suonerò la batteria, ma appena ho iniziato a provare mi sono reso conto che … Quelle due settimane a New York ho capito che avrei dovuto fare di più. Ci saranno moltissimi momenti alla batteria, la cosa non mi crea problemi. In un ambiente rumoroso, come un ristorante rumoroso è molto difficile per me sentire, ma di solito va bene. La cosa si è aggiustata, il mio cervello si è adattato – il che va bene per suonare la batteria.

Q Turn it on again – Il tour. E’ un piano a lungo termine quello di voi che vi riunite e tornate in tour o la cosa è avvenuta così?

Mike: E’andata così. Non siamo molto bravi a fare piani a lungo termine. A volte si fanno e poi non si realizzano e la gente si infastidisce un po’. Facciamo le cose come ci vengono. Come abbiamo detto, questo è il momento giusto per noi, per molti motivi, e poi si vedrà, davvero. Per anni ci è stato chiesto dei tour, e io dicevo “mai”, ma eccoci qua. Non c’è nulla di pianificato, ma chi lo sa?

Q Quanto è importante il divertimento?

Mike: Dio, è davvero importante. Se non potessimo rendere questo divertente, perchè farlo? Andiamo davvero d’accordo e penso che tutto andrà alla grande. Non vedo davvero l’ora.

Phil: So che adesso è difficile da credere, ma passiamo molto tempo a ridere. Non è l’ambiente più naturale per noi, ma andiamo davvero d’accordo. Abbiamo appena passato due settimane a New York, ed è stato un 50% di risate beh, 25 % di risate, 25% di suonare e 50% di stare assieme. E’stato davvero divertente.

Q Abbiamo parlato con voi due anni fa negli studi The Farm del box set, e del materiale di Wind And Wuthering e A Trick Of The Tail. Ne eseguirete una parte, perché sarebbero le cose più carine da suonare, credo. Suonerete del vecchio materiale?

Tony: Suoneremo brani da… Beh, abbiamo anche 16 album quindi suoneremo un po’ di tutto. Nel caso di Trick Of The Tail, si, suoneremo certamente qualcosa da quell’album, sicuramente Los Endos. Non abbiamo ancora finalizzato tutto quello che suoneremo. Ci saranno pezzi di ogni era, di Wind And Wuthering faremo senz’altro Afterglow , cose che non possiamo non fare. Non si può far troppo di un solo periodo. Suppongo che quella che faremo di più sono gli ultimi due album che abbiamo fatto con Phil, almeno We Can’t Dance e Invisible Touch perchè ha prodotto molti successi, e la gente che verrà agli spettacoli vorrà sentirli. Stiamo decidendo in questo modo.

Q Pubblicherete gli spettacoli come una Encore Series, come fece Peter Gabriel. Cosa ne pensate di far uscire le registrazioni di tour precedenti e la Jackson tape?

Phil: Eh?

Mike: Oh Dio, non lo so. Non ci ho pensato.

Tony: Se ne è parlato per questo tour. Non c’è certamente ragione tecnica per la quale questo non dovrebbe essere fatto.

Mike: Che ne pensate?

Tony: Se le persone lo vogliono, anche con gli errori. Dei vecchi nastri, ne abbiamo a pile. Devo dire che molti di essi sono stati riutilizzati per altre cose. C’è parecchio materiale, e ne abbiamo parlato spesso. Semplicemente qualcuno ci deve lavorare molto perchè possa essere in condizioni di essere pubblicato. Se alla gente piace – so che alcuni vorrebbero averlo, ma ne parliamo da anni e non abbiamo ancora fatto nulla, quindi non trattenete il respiro

Phil: Avrei pensato che ci sarebbe stato un momento ideale per questa cosa. Avremo schermi, perché suoneremo all’aperto, e se filmi ogni sera puoi anche registrarla, quindi è in un certo senso inevitabile. Non ne abbiamo ancora parlato molto.

Q: State quasi negando il tour perchè lo chiamate “spettacoli” sebbene sia scritto sullo schermo, “il tour”. [risata generale] Mi chiedo se siate preoccupati dello stress fisico …

Phil:[ finge di notare le parole sullo schermo per la prima volta ] E’ sbagliato. È solo una serie di spettacoli

Q [continua] Come vi preparate fisicamente per la ‘selezione di spettacoli’, allora?

Phil: Io no, personalmente. Tony, entra in un regime rigido [Fa il gesto di suonare il piano] quando suona tutte le sere. Non sono molto bravo ad allenarmi, non riesco a sedermi a una stessa bicicletta nello stesso posto. Mi sento più in salute e più in forma a provare, quindi farò del mio meglio. La cosa che mi preoccupa di più non è l’essere in forma ma non ammalarmi, prendere un raffreddore o cose del genere, perché questo rovinerebbe tutto. Farò del mio meglio per far questo. Non è così faticosa per la salute, una serie di show.

Q: Quant’è importante l’aspetto finanziario di questo tour, o la finalità è puramente artistica?

Mike: Oh, questa domanda…

Tony: Lo facciamo per divertimento e anche, spero… Una cosa che mi preoccupa un po’ è che oggigiorno, se i Genesis vengono qualche volta suonati alla radio questi giorni tendono ad essere (in Inghilterra, non posso parlare per il resto del mondo) cose come Follow You Follow Me o I Can’t Dance. I Genesis hanno un altro lato, cosa che ci distingue, penso, ed è anche la ragione per la quale siamo durati così tanto, che è una musica molto più complessa. La band è leggermente schizofrenica. A volte un’area attrae più attenzione di un’altra. Quindi sono molto contento che suoneremo cose come Los Endos, Domino, In The Cage che rappresentano l’altra nostra faccia. Questa è una delle mie motivazioni, cercare di far riabituare le persone a noi. I Genesis non sono molto considerati dalla stampa oggi, comunque. Mi piacerebbe ricordare alla gente che noi abbiamo fatto cose molto .diverse.

Phil: Se il problema fossero i soldi, faremmo molto più di 20 spettacoli. Se ci limitassimo a soddisfare la domanda che sospetto ci sia, allora suoneremmo nell’estremo Oriente, suoneremmo in Sud America, in Asia, faremmo più concerti in Europa e in America. Abbiamo già abbastanza soldi [ride] da preoccuparci di dove proverrà il prossimo milione. No, è vero, suoneremo molte date in stadi. Il motivo per cui lo facciamo è che vogliamo farlo per noi, principalmente.

Mike: E poi questo lo rende più speciale rispetto all’ipotesi di fare tour per l’anno intero come usavamo. Diventa qualcosa di diverso se si tratta di 20 spettacoli qui e altrettanti in America. Dovrebbe essere speciale per quella ragione.

Q Mi chiedevo se avete un concetto visuale per i vostri spettacoli.

Phil: Un concetto visuale. Abbiamo fatto meeting in cui ne abbiamo parlato. Lo dobbiamo a noi stessi di avere una buona presentazione. Se suoniamo negli stadi ci saranno persone in fondo che non vedranno, e quindi ci sarà un certo tipo di presentazione visiva. Più grande non è necessariamente migliore. Stiamo ancora discutendo di questo. Parliamo di giugno dell’anno prossimo e quindi c’è ancora molto tempo, ma abbiamo iniziato a pensarci.

Q Sono un po’ sorpreso che il nome di Steve Hackett non sia stato citato nella discussione, perché era molto propositivo, o almeno così credevo, riguardo a una reunion. Come stanno le cose?

Mike: C’erano due possibilità. Una era la formazione a 5 con Peter e Steve per suonare qualcosa di quel periodo, e l’altra ovviamente era il trio. Il trio prevede anche Daryl e Chester.

Q [continua] C’è rimasto male per non essere stato coinvolto?

Tony: Penso che gli sarebbe piaciuto, sicuramente se lo avessimo fatto con Peter. E il quartetto c’è stato per un periodo molto breve. Non è molto pensare che avremmo fatto dei concerti per anni dopo quelli con… Così la vedo. Non sarebbe agevole tornare in una situazione ibrida. [nota del trascrittore: La risposta di Tony’s è molto difficile da sentire]

Q I lettori di Classic Rock mi odieranno se non ve lo chiederò, ma forse avete l’intenzione di suonare Supper’s Ready?

Tony: Non suoneremo Supper’s Ready. Beh… hai chiesto se avevamo l’intenzione di farlo !

Q Vorrei sapere se ci sono delle possibilità di suonare canzoni dall’album Calling All Stations?

Mike: No. Al momento abbiamo provato molta musica, già troppa. Inoltre Phil non era con noi, dunque sembrerebbe strano. Non vediamo l’ora di suonarla, davvero. Adesso abbiamo troppo materiale da suonare e quindi niente ha la precedenza.

Q […] Dunque – non sapete più suonare?

Mike: Che ne pensate?

Tony: Venite a vederci e giudicherete da soli, penso sia la risposta. Ho suonato un po’ per mettere le mie dita alla prova. Tre anni fa ho fatto un progetto di musica classica. Devo solo tornare a suonare quel genere di musica, solo quelle cose un’altra volta, davvero. Non dovrebbe essere un problema, ma chi lo sa?

Q [continua] A parte voi, un’altra band, le All Saints, si è riformata. Qual è la vostra opinione?

Tony: Temo di non sapere perchè si fossero sciolte. Chiedi alla persona sbagliata. Non ho ascoltato molte cose dal. 1968.

Q Avete detto che stavolta suonerete canzoni quindi questo significa che stavolta avremo veramente brani complete piuttosto che lunghi medley?

Phil: Pignolo, pignolo, pignolo! - Siamo fin troppo consapevoli che cercare di soddisfare tutti significa a volte non accontentare nessuno. Facevamo questi medleys perchè si riferivano a particolari periodi. A volte ci accorgevamo che non soddisfacevano nessuno perchè erano solo brevi sezioni. Stiamo affrontando il problema e il comitato si sta riunendo. No, abbiamo già deciso. E ne faremo di più. Ce ne saranno due.

Tony: Medleys strumentali, comunque.

Q Phil, un paio di anni fa c’è stato un sorprendente album tributo a te hip hop con la partecipazione di molti musicisti hip hop ed artisti R ‘n B. Ora, dato che gli hip-hoppers hanno la tradizione di apparire sul palco nei reciproci concerti, quindi quando andrete in tour in America pensate che 50 Cent e la gang faranno un’apparizione speciale nel vostro spettacolo ?

Phil: [senza parole] Se sanno cantare e suonare la batteria possono prendere il mio posto, ma… Siamo più alla moda di quello che le persone pensano. Sta rinascendo l’interesse tra le altre bands e si cominciano a campionare delle cose. Mi viene in mente la versione di Land Of Confusion fatta dai Disturbed. E’ stata una grossa hit negli States. Se parli con i musicisti c’è parecchio rispetto per band come noi. Non credo che salirebbero con noi sul palco perché non siamo quel tipo di band. Non è che facciamo blues in 12 battute e tutti si uniscono per cantare. E’ molto lusinghiero, devo dire. Ci sono state cover di mie canzoni e anche di That’s All. C’è una versione di That’s All che l’altro giorno ho suonato ai ragazzi perchè apre gli occhi. Significa che non siamo prigionieri degli anni ’80 come qualcuno pensa di noi. Le persone tornano al passato, rivisitano queste cose e le portano ai giorni nostri. E’ lusinghiero che gente di un’altra area musicale ti guardi in modo diverso.

Q Una domanda sull’ultimo spettacolo a Roma. E’ l’unico spettacolo fuori da uno stadio e in una pubblica piazza. State preparando qualcosa di speciale per l’occasione?

Phil: Beh, speriamo che l’evento stesso sia speciale. Ci saranno molte persone e chiaramente ci saranno dei cambiamenti. Ci assicureremo che funzioni, data la vastità dell’evento. E’ troppo presto per parlarne in dettaglio. Sarà un’opportunità fantastica di suonare per moltissimi pazzi italiani. Perfetto.

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