Lo scorso settembre si è tenuto a Guilford il G99,
una raduno mondiale di fans dei Genesis al quale ha preso parte anche un gruppo di italiani.
Tra loro Paolo Scattarreggia che ha scritto questa recensione dell'evento per Dusk.

I HAVE BEEN WAITING HERE FOR SO LONG…

Venerdì 10 Settembre 1999: mentre sono sul treno che mi conduce da Londra a Guilford comincio ad essere assalito da ricordi, dubbi, illusioni…

Ricordi di quel lontano 3 Maggio 1974, quando misi per la prima volta sul piatto “Selling England By The Pound” e fui catturato da quella magia che oggi mi ha fatto prendere un aereo per partecipare a questo G99, la prima Convention dei Fan dei Genesis mai organizzata; ricordi dell’attesa spasmodica di quel concerto di Roma del “The Lamb Tour” che fu cancellato nel Marzo 1975 a causa degli incidenti avvenuti nel concerto di Torino e che non potrò mai rimpiangere abbastanza; di tutte le emozioni che 25 anni di musica dei Genesis hanno saputo darmi accompagnandomi per una vita…

Ma anche dubbi… saremo pochi poveri pazzi, nostalgici di un passato che non può tornare? Ci intristiremo a celebrare una band che non si degnerà nemmeno di mandarci un saluto pur sapendoci a pochi chilometri di distanza dalle loro abitazioni?

E illusioni… forse riusciremo a ricreare la magia di ciò che fu, e che la maggior parte di noi non sono riusciti a vivere in diretta, ma solo a ricordare e celebrare attraverso la memoria degli altri…

Questi erano i pensieri e le emozioni contraddittorie che affollavano la mia mente e il mio cuore mentre mi accingevo a varcare la soglia di questo evento…

Ore 19:30: Raggiungo “The Three Pigeons”, il pub nel quale ci riuniamo per una prima informale presa di contatto tra partecipanti. Fans dalla Germania, dal Belgio, dagli USA, dal Canada e così via… non ci si chiede “che lavoro fai?”, bensì “quando hai conosciuto i Genesis?”. La serata passa veloce e simpatica, e tutti la vivono con la mente già rivolta al giorno dopo…

Sabato 11 Settembre, Guilford Civic Hall: si comincia! La prima ora e mezza passa veloce tra acquisti di materiale vario che tutti i presenti più o meno avidamente effettuano: le foto del Reunion Concert a Milton Keynes, i vecchi vinili, i 45 rari, i Tour Programs, i biglietti di vecchi concerti ed i bootlegs… col grande Marcello Cirese a dominare la scena con la sua collezione di rarità! 

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Ed è proprio intorno allo stand di Marcello che si forma “The Band of Merry Men”, ovvero il gruppo formato da Marcello, Simone Mazzilli, Mino Profumo e il sottoscritto (nella foto, con Armando Gallo al centro, ndr), per partecipare al “Genesis Trivia Quiz”, il concorso di quiz sui Genesis che dovrà partorire, al termine di 50 domande, i due gruppi che, nel gran finale del pomeriggio, si contenderanno on stage, come primo premio, una visita a
“The Farm”, i mitici studi di registrazione dei Genesis. La competizione è durissima, fioccano domande ai limiti della follia, ma recuperiamo posizioni su posizioni ed alla fine siamo primi assieme al gruppo inglese dei “Medics”! A più tardi per il gran finale!

Tra le varie iniziative della giornata spiccano la partecipazione del mitico Armando Gallo (nella foto, insieme a Nick Magnus, ndr), che rispondendo ad una domanda del pubblico evidenzia l’importanza dei tour italiani del periodo 1971/72 nel dare alla band la fiducia nei propri mezzi e forse in parte la forza di continuare nonostante il successo tardasse ad arrivare in patria, e quella di Nick Magnus, compositore e tastierista che ha collaborato per undici anni con Steve Hackett.

Poi due momenti importanti. Anzitutto la proiezione di due filmati eccezionali: il primo è una nuova versione di circa mezz’ora del concerto di Bataclan 1973, mai visto prima nella sua interezza, di ottima qualità e colore!

Poi un filmato assolutamente inedito del 1974 in cui i Genesis, guidati da uno strepitoso Peter Gabriel, suonano in studio per la TV francese “Supper’s Ready” e “I Know What I Like” tra giochi di colore e sfondi psichedelici! Rimaniamo tutti a bocca aperta…

E quindi, in anteprima mondiale, abbiamo l’opportunità di ascoltare la nuova versione di “Carpet Crawlers” che dovrebbe essere pubblicata a breve! Mi aspetto una versione che mi allontani emotivamente da ciò che questo straordinario pezzo ha rappresentato per me da quando lo sentii la prima volta 25 anni fa, ma con grande sorpresa scopro una versione bellissima, più ritmata ma altrettanto magica rispetto all’originale! Forse non tutti saranno dello stesso parere una volta ascoltatola, ma i gesti di Mino e Simone mi fanno eloquentemente capire che almeno loro la pensano come me!

Tra un video ed un altro (concerto alla TV Polacca del “Calling All Stations Tour” e vari video clips), ed una interessante dimostrazione effettuata sulle tastiere usate da Tony Banks negli anni ’70, con particolare evidenza data al famoso Mellotron, si arriva al momento dei quiz finali! “The Band of Merry Men” riesce a rispondere a gran parte delle domande, sempre più difficili (“quale è la prima parola cantata da Phil Collins come solista con i Genesis?” Ci buttiamo su “Sunday” parola di apertura di “For Absent Friends”, ma la risposta é “Here” dal controcanto di The Musical Box!”), ma in dirittura d’arrivo i “Medics” ci superano e vincono meritatamente la visita a “The Farm”. Ci consoliamo con una copia del CD di Calling All Stations autografata da Tony, Mike e
Ray. Ma l’importante é che ci siamo divertiti tutti.

Ormai sono quasi le 18, ed i concerti delle cover bands stanno per cominciare. Il viaggio indietro nel tempo comincia con i bravissimi Supper’s Ready di Attilio Rovai, che pur penalizzati da una scaletta fatta di brani relativamente recenti (tra i quali vanno però ricordate  Robbery, Assault & Battery, Home By The Sea e Calling All Stations per le loro esecuzioni di livello davvero eccellente), raccolgono grandi consensi. Ma per loro sarà solo il prologo del successo che otterranno nella serata successiva!

Salgono poi sul palco gli “In The Cage”, un gruppo inglese formato di recente da simpatici musicisti, che ha forse bisogno di un po’ più di esperienza… ma la loro proposta di pezzi del periodo 76-80 é piacevole, e raggiunge dei buoni livelli durante la conclusiva “Twilight Alehouse”.

È infine il momento dei ReGenesis, ai quali la scaletta lascia il periodo d’oro Gabrieliano ed un tempo maggiore rispetto agli altri due gruppi.  E devo ammettere che l’esordio tra le note di “Watcher of the Skies”, con il cantante truccato e avvolto nel famoso costume “Bat Wings” non può lasciare indifferenti… si continua tra gli altri pezzi con “The Musical Box” con finale con Fox Head e vestito rosso, con una ottima Supper’s Ready con tanto di “Flower” e un po’ ci si illude di essere tornati indietro nel tempo in quegli incredibili primi anni ’70, anche se Tony Patterson, il bravo cantante del gruppo, a dispetto di un timbro di voce e di modi che fanno pensare a Gabriel, non lo ricorda affatto fisicamente…

Quando Tony si presenta sul palco col giubbotto di pelle nera di Rael é il momento di ascoltare una suite comprendente i primi cinque brani dell’album “The Lamb”, fino ad “In the Cage”, alla quale si aggiungerà più tardi una bellissima “The Lamia”, e non si può che continuare a sognare… (nonostante un errore nel cantare le parole di una strofa durante l’esecuzione di quest’ultima).

Il gran finale ci regala una emozionante “The Knife” (col pubblico a richiederla urlando proprio come nella registrazione del Live ufficiale!), che trasporta tutti indietro nel tempo… e poi, come in un concerto che si rispetti, i bis… i ReGenesis tornano sul palco per interpretare a sorpresa “The Silent Sun” e, nel più classico dei finali Genesisiani, ”I Know What I Like” con Tony corredato di cappello e spighe di grano come da copione, a degna conclusione di cinque ore di grande musica e di una giornata che lascia in tutti emozioni da portarci dentro per un bel po’ di tempo…

Domenica 12 Settembre: mentre il resto del contingente Duskiano (Marcello, Simone e Mino) va all’assalto (riuscito) di Anthony Phillips, io mi sposto a Londra, dove al West Four One, un piccolo ma rinomato music club di Kensigton precedentemente chiamato “The Orange”, si esibiscono nuovamente Supper’s Ready e In The Cage.  Dopo una discreta performance di oltre un’ora e mezza degli In The Cage, i nostri amici Attilio, Cristiano, Andrea, Frediano e Ivan dei Supper’s Ready salgono sul palco e, nonostante una serie di problemi tecnici, trascinano i presenti in maniera incredibile! Le esecuzioni di “Supper’s Ready”, ”Firth of Fifth”, “Watcher of the Skies”, “The Return of the Giant Hogweed”, “The Knife”, “The Cinema Show” ci rivelano una band in forma straordinaria, capace di trascinare il pubblico e suscitare l’ammirazione di tutti. Da sottolineare il bellissimo “Drum Duet” fra Attilio ed il batterista degli “In The Cage” Mike Jordan, che introduce ad una intensissima “Los Endos” finale! Manca solo la presenza del flauto e qualche maschera per farci davvero sognare ad occhi aperti!

Sembra tutto finito, ma c’é ancora il tempo per un “encore”… i ragazzi riprendono gli strumenti in mano e concludono con un bellissimo medley (“Dance On A Volcano/The Lamb Lies Down On Broadway/The Musical Box”)… ed é l’apoteosi, con tutti i presenti in piedi, chi a cantare, chi a ballare, chi a gustarsi in silenzio quelle note straordinarie…

Ci salutiamo dopo altre cinque ore di musica dei Genesis ma non ce ne andremmo mai… sorrisi, abbracci, qualche occhio lucido e qualcuno suggerisce… magari la prossima volta, tra un paio d’anni in Italia… Perché no?